Come superare la paura della vicinanza

Il confine tra il mondo esterno e il corpo è rappresentato dalla pelle. La pelle è una membrana permeabile in relazione ad alcune sostanze e impermeabile per altre. Possiamo stabilire in maniera conscia un contatto con l’esterno attraverso le nostre mani e determinare anche l’intensità del tocco. Come facciamo ad esprimere la vicinanza e la tenerezza, ma anche l’aggressività? Lo facciamo “con la pelle“, cioè quel tutto di noi che entra in contatto con il mondo per comunicare sensazioni, emozioni e molto altro. Quel tutto di noi che, in certi casi, ha paura della vicinanza. Perché tutto viene percepito a livello cutaneo.

Ogni volta che stabiliamo un contatto attraverso la pelle, però, questo contatto può essere controllato. Invece i “rapporti” che instauriamo attraverso il nostro secondo grande organo di contatto che è il polmone, sono al di fuori della nostra possibilità di controllo. Da qui deriva quella paura, ancora più “primitiva”, da cui non possiamo difenderci. In sostanza, possiamo decidere se stringere o meno la mano ad un’altra persona, ma siamo costretti a respirare la stessa aria di chi ci sta vicino. Possiamo nutrire una certa antipatia per una persona, ma quando ci troviamo nello stesso ambiente siamo costretti a respirare la stessa aria.

Relazione tra pelle e polmoni

Pensiamo all’omeopatia, che conosce molto bene la relazione esistente tra la pelle e i polmoni. La guarigione di un problema polmonare come l’asma, per esempio, è spesso accompagnata dalla temporanea comparsa di un’eruzione cutanea. E quando si cerca di curare una neurodermatite attraverso la somministrazione di cortisone, questo può provocare problemi respiratori. Quali considerazioni si possono trarre da tutto questo? I problemi relativi a malattie della pelle e delle vie respiratorie sono spesso riconducibili allo stesso modello. Da una parte siamo sempre pronti ad attivare il meccanismo di difesa dello spazio vitale e dall’altra la vita ci porta ad essere vicini ad altri esseri umani. È una costante della nostra quotidianità.

La forza del respiro: portare armonia dove si è creato uno squilibrio

Inspiro ed espiro sono le due fasi della respirazione, senza dubbio interconnesse, e l’una non può compiersi senza l’altra. Nel respiro è implicita la forza di portare armonia dove si è creato uno squilibrio. Nell’asma, per esempio, si avverte una mancanza di aria e il problema sembra essere l’incapacità di inspirare a sufficienza. Ma è proprio durante l’espirazione che si sperimenta la difficoltà e imparare a rilassarsi attraverso il respiro può condurre a una maggiore apertura e alla gestione del problema. Respirare di più e con meno sforzo, respirare meglio e conoscersi attraverso il respiro, permette di reagire positivamente a molte situazioni di emergenza.

Come superare la paura della vicinanza: le lezioni di respirazione consapevole

Molte lezioni di Metodo Feldenkrais hanno come focus l’esplorazione del proprio modo di respirare. La respirazione ha una funzione biologica legata alla sopravvivenza eppure quando esploriamo il respiro conosciamo parti profonde di noi. Scopriamo lo stretto legame tra corpo, emozioni e mente. Per questo nel respiro risiede un potenziale integrativo delle nostre parti, che consideriamo divise.

La funzione vitale della respirazione può essere indagata e migliorata a vantaggio di problemi di insonnia, ansia, stress e attacchi di panico. E di come superare la paura della vicinanza e molte altre paure consce e inconsce. Infatti la situazione energetica generale migliora e vengono attivati quei processi psichici che promuovono e facilitano la soluzione di problemi che sembrano solo ed esclusivamente fisici.

Servono strumenti concreti che possano aiutarti nella quotidianità, contro ansia e stress che rendono difficili le relazioni personali, familiari e lavorative.


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