Sono andata in pizzeria recentemente e fin qui niente di strano. Era presto e ci hanno subito portato il menu e consigliato su cosa prendere, visto che la mia amica era un po’ indecisa. Gentili, premurosi, i camerieri erano tutti molto indaffarati: andavano e venivano in continuazione. Mi hanno portato una simpatica bavaglia perché non mi sporcassi, dato che avevo ordinato gli spaghetti alle vongole. Poi hanno portato da bere e poi da mangiare. Intanto io chiacchieravo, avevo tante cose da dire alla mia amica e ho mangiato lentamente.
A questo punto comincia il bello del mio resoconto. È arrivato un cameriere che voleva già togliermi il piatto nonostante ci fossero ancora degli spaghetti e ho detto che volevo finirli. Dopo pochi minuti ne è arrivato un altro e mi ha fatto la stessa domanda, se poteva portare via il piatto e poi ancora quello di prima. Insomma non riuscivo più a finire il mio racconto e non riuscivo a mangiare! Troppa sollecitudine! Era diventato fastidioso.
Vi racconto un’altra esperienza e poi arrivo al dunque. Tempo fa ero con altri tre amici in un ristorante molto chic. Ci hanno servito con gentilezza, con sollecitudine, con garbo, ma quasi senza parlare! Era incredibile! I camerieri arrivavano quando era il momento giusto per portare via il piatto e quando non stavi parlando…
Queste due esperienze diverse mi hanno suggerito una metafora per spiegare che cos’è e che cosa accade durante una lezione individuale di Metodo Feldenkrais. Accade quello che è successo al ristorante chic…
Tutto avviene nel rispetto dei tempi e ritmi dell’allievo, il tocco dell’insegnante è gentile, mai invasivo, l’uso del linguaggio per comunicare è ridotto al minimo. L’insegnante diventa una presenza empatica e discreta che sa farsi sentire con il tocco deciso, preciso e sicuro, ma che si ritrae per far spazio a ciò che vuole e può emergere dall’allievo. Una presenza neutra per fare spazio all’unicità e Qualità di ogni persona.