Come descrivere i mo(vi)menti di passaggio nell’azione? Da una posizione a un’altra e poi a un’altra ancora? Nel Metodo Feldenkrais si pratica la “Consapevolezza attraverso il Movimento” perché nulla è fisso, nessuna postura è da mantenere, ma servono i passaggi perché l’attenzione è sul processo. In realtà non esiste nemmeno una postura, perché la struttura muscolo-scheletrica dell’essere umano è fatta per il movimento e può essere meglio definita “attura”. Il termine è stato appunto coniato da Moshe Feldenkrais per indicare che il corpo umano predilige il movimento.
Tutta l’azione è composta da momenti e movimenti di passaggio. Sono sequenze di movimenti che si susseguono e che possono anche andare indietro, come in una moviola, e poi continuare in avanti. La migliore azione è frutto di ricerca, di esperimenti e di errori. Non c’è un movimento giusto o sbagliato, ma occorre la voglia di mettersi in gioco per imparare “come si fa”. Fare esperienza è l’unica possibilità che abbiamo di crescere.
Basta osservare un bambino e il suo continuo muoversi e riaggiustarsi per conquistare la posizione migliore e per mantenerla nel tempo.
La vita moderna invece ci ha convinti del contrario. Passiamo molto tempo seduti in modo fisso. Ci sforziamo di stare in piedi irrigidendo caviglie e ginocchia. Usiamo gli occhi in maniera da fissare lo sguardo sia per leggere che per guardare in giro.
Questa staticità e mancanza di flessibilità è presente anche su altri livelli, perché con un corpo rigido non possiamo concepire pensieri fluidi e creativi. Con un corpo rigido non possiamo facilmente entrare in empatia con gli altri e cercare di provare quello che provano. Non possiamo entrare in comunicazione e comprendere un bambino. Quando ci irrigidiamo non diamo più spazio al miglioramento perché ci incaselliamo, entriamo sempre più in schemi ripetitivi e compulsivi. Allora ci sembra che non ci sia più via di uscita.
Un lavoro che abbia come base il corpo e il movimento e che apre alla possibilità di intravedere percorsi diversi dal solito è un lavoro per il miglioramento e l’evoluzione di sé. È un lavoro che apre alla possibilità di scegliere. La liberà esiste dove c’è la scelta.