Le pratiche corporee, da un certo punto in avanti della mia vita sono diventate una costante. Sono passata dallo Yoga alla Fisioterapia in acqua, dal Méezierès e Antiginnastica alla Meditazione, dal Rebirthing all’Ortho-Bionomy, alla Biodanza e mettiamoci anche Osteopatia e Shiatsu.
In realtà mi ritengo razionale e prima di avvicinarmi ad una pratica volevo saperne già tutto. Ma spesso mi sono lasciata guidare dall’intuizione e da quello che il mio corpo mi chiedeva e ho voluto provare. Così ho scoperto che è proprio la forma di esplorazione che passa attraverso il corpo che mi attira. La mia razionalità finalmente si ritrae per fare spazio all’esperienza.
Questa ricerca ed esplorazione mi ha portato naturalmente a scoprire il Metodo Feldenkrais ed è stata passione. Che cosa mi ha fatto amare e mi fa amare il Feldenkrais? Qual è la caratteristica che lo differenzia dalle altre pratiche corporee?
Il lavoro corporeo può comportare il rischio di volersi sentire centrati, stabili, sicuri, tonici e di voler cristallizzare un certo stato dell’essere. Crescere, sviluppare consapevolezza ed evolvere presuppone invece la capacità di passare da uno stato ad un altro, di perdere l’equilibrio per un nuovo equilibrio. L’aspetto educativo è fondamentale.
Educazione nel senso più autentico del termine, cioè tirar fuori il meglio da sé e imparare dall’esperienza. Fare esperienza diventa di fondamentale importanza.
Il mio metodo è di educazione attraverso il movimento, ma sempre di educazione si tratta.
Di quella che la parola vuole evocare, cioè “tirare fuori”.
Il mio è un insegnare nel senso di “dare una visione” e solo quando un adulto ha già curato se stesso può prendersi cura di qualcuno.
L’apertura si sperimenta quando si passa da un equilibrio ad un altro, altrimenti è rigidità. Apertura è accettare l’incertezza, è accettare di andare in profondità.
Quando andiamo in profondità conosciamo la nostra struttura scheletrica che trasmette stabilità e sicurezza. Nel contempo lavoriamo sulla propriocezione e sulla muscolatura profonda, sui muscoli stabilizzatori.
Possiamo incontrare il nostro limite e riconoscerlo. Incontriamo le nostre paure e possiamo tornare con facilità alla sensazione di sicurezza data dallo sperimentare la forza di gravità a contatto con il pavimento, il movimento scheletrico e l’assenza di sforzo.
Possiamo rimanere ancorati e rigidi oppure aprirci e sperimentare una certa perdita di equilibrio e insieme la leggerezza. Cresce la fiducia in se stessi e la voglia di andare avanti.
Ti aspetto per una consulenza gratis in videochiamata. Contattami.
Posso guidarti in un percorso online di 12 incontri #dallacuradiséallespressionediSé perché vedo già un mondo di Prosperità, Bellezza e Armonia. In questo mondo l’autonomia e il potere personale sono la normalità.
Se hai intuìto che le limitazioni di movimento, il dolore, ansia e stress sono “segnali” di un disagio più profondo, sono causa del tuo isolamento e desideri tornare a una vita piena, allora il percorso è per te.