Lasciar andare: tutto comincia dal corpo

Si parla tanto di lasciar andare, ma non è affatto semplice. Come possiamo fare e da dove cominciare?
Razionalmente riusciamo a capire che lasciar andare implica un senso di liberazione e di pulizia che permette il cambiamento. Dopo possiamo costruire su basi nuove e dare spazio alla creatività.

lasciar andare tutto comincia dal corpoDal mio vissuto ho imparato soprattutto a lasciar andare la sofferenza e la paura.
La sofferenza, a pensarci bene, appartiene al passato e la paura al futuro. Sono strettamente legate. L’osservazione di quello che è, di ciò che appartiene al momento presente mi ha aiutato a fare questa scelta.

Da dove ho cominciato e da dove comincio ogni volta?
Comincio dal corpo, osservo le mie sensazioni ed emozioni. Come respiro? Come mi muovo e perché non mi muovo?
Adesso, in questo momento in cui mi stai leggendo, e un buon momento per provare.

Stai respirando? Com’è il tuo respiro? Lento, veloce, calmo, regolare: senti com’è.
L’attenzione che hai portato a questo semplice atto del respirare ha cambiato il respiro. Puoi confermare?
La prima scoperta che ho fatto è stata proprio il respiro. Non è scontato accorgersi del respiro, di come si fa.

Primo passo per lasciar andare è quello di portare l’attenzione al respiro e imparare dal respiro.

Ad ogni inspiro segue l’espiro: è la mia possibilità di lasciar andare. Possiamo trattenere e trattenere, ma prima o poi abbiamo bisogno di cedere.

Da questa attenzione, da questo ascolto di sé nasce la consapevolezza del proprio modo di respirare e la conoscenza del corpo. Se il respiro si blocca puoi osservare che anche qualche altra parte del corpo è bloccata, contratta? Che insomma c’è una tensione? Comprendi che se qualcosa è contratto è difficile lasciar andare?
Vuol dire che lo stai trattenendo, che stai facendo esattamente il contrario del lasciar andare. Stai ascoltando il tuo corpo e questa contrattura ti dice che forse stai trattenendo anche altro. A una contrazione nel corpo corrisponde una contrazione emotiva e mentale, perché tutto è collegato. Siamo l’insieme di corpo, mente ed emozioni in relazione tra loro e con l’ambiente.

Forse non ti concedi la libertà di esprimere quello che è. Non ti concedi di vivere il momento presente.
Ecco che stare nel momento e portare l’attenzione al corpo e al corpo in movimento, come accade durante la lezione di Consapevolezza Attraverso il Movimento con il Metodo Feldenkrais, diventa un processo di conoscenza di sé.

Secondo passo per lasciar andare è accettare che non possiamo controllare tutto.

Possiamo prenderci le nostre responsabilità, possiamo dire di no e lasciare che l’altro si prenda le sue responsabilità. Da questo secondo passo nasce un’incredibile sensazione di libertà e di leggerezza. Credimi!

Ritrovare il senso di leggerezza vuol dire eliminare il lavoro superfluo, non necessario che è la diretta conseguenza della contrazione muscolare diventata cronica. Significa ripristinare l’uso dello scheletro per un movimento più facile ed efficace. Significa uscire dallo schema fisso che per ottenere risultati occorre sforzarsi e trovare “un altro modo” per fare le cose. La leggerezza è la porta aperta alla giocosità, al piacere e alla creatività.

Terzo passo per lasciar andare: basta guardare i bambini e osare.

Questi passaggi ti vengono proposti nelle lezioni di Metodo Feldenkrais. Per questo io amo definire questo lavoro “un allenamento per diventare se stessi“.


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