A volte ci sembra che le emozioni prendano il sopravvento, non riusciamo a gestirle e disturbano il nostro equilibrio. Un equilibrio conquistato a fatica e che davanti a una emozione risulta fragile. L’emozione la sentiamo nel corpo con facilità: la rabbia può essere causa di mal di pancia e mal di testa; la tenerezza scioglie le nostre tensioni e l’amore fa venire la tachicardia. Sto semplificando, naturalmente.
Al contrario non riusciamo a comprendere come le nostre tensioni fisiche possano ostacolare la nostra vita emotiva. Ed è sorprendente quando una tensione muscolare se ne va e compare un’emozione di tenerezza, compare il riso o anche il pianto. È successo proprio ad una mia allieva arrivata da me con un dolore alla gamba, causato da infiammazione del nervo sciatico. Il dolore e la limitazione fisica avevano già compromesso il suo equilibrio e nel trattenere i movimenti aveva trattenuto le emozioni. Durante la lezione la tensione si è sciolta e anche le emozioni hanno ripreso a scorrere.
La lezione individuale con il Metodo Feldenkrais si chiama Integrazione Funzionale ed è proprio la parola integrazione che spiega cosa veramente avviene durante la lezione.
Significa creare un collegamento tra parti differenziate di un sistema e più semplicemente creare armonia tra corpo, mente, emozioni e naturalmente ambiente.
In modo concreto Moshe Feldenkrais dice che “l’integrazione è il trasferimento di apprendimento” in ciò che facciamo e quindi ciò che facciamo è sempre modificabile e migliorabile.
Ai fini dell’integrazione è necessario conoscere come funziona il nostro cervello. Il Metodo Feldenkrais è un sistema educativo basato sulla conoscenza del sistema nervoso e del cervello in cui si intrecciano neuroscienze, pedagogia, fisica, neurologia e altre discipline. Il movimento è lo strumento attraverso il quale si impara.
Non si tratta di esercizio fisico e di allenamento, ma di apprendimento. Il filo conduttore della pratica è la consapevolezza nell’azione e il contatto con la natura è essenziale. Propongo percorsi sia individuali che di gruppo, che trovano espressione anche e soprattutto in Natura. Contattami per costruire insieme il tuo percorso. Queste esperienze uniscono il forte potere del contatto con la natura all’ascolto di se stessi, all’intenzione di focalizzare l’attenzione al movimento nel momento presente e regalano profondità.
La profondità che, quando siamo tesi, anche le nostre emozioni perdono e rimbalzano senza darci la possibilità di assaporarle. Diventiamo reattivi e mettiamo in atto sempre gli stessi schemi ripetitivi. Percepiamo le cose come se fossero sempre uguali, vogliamo che siano sempre uguali perché crediamo che il nostro equilibrio sia in pericolo. Eppure:
Il movimento è vita e senza movimento non c’è vita. Moshe Feldenkrais
Basta guardarsi intorno e il colore delle foglie in autunno è diverso giorno dopo giorno, la luce è diversa: è un cambiamento evidente che rimanda alla continua trasformazione dell’esperienza. Così il contatto con la natura e stare in questo flusso “naturale” è un modo semplice ed efficace per uscire dalla nostra visione ripetitiva delle cose. Per non avere paura.
Ma cosa vuol dire cambiare? Cambiare è passare da un equilibrio a un altro equilibrio e in mezzo c’è quello che non possiamo prevedere né controllare. Temiamo la perdita di controllo ed è per questo che abbiamo bisogno di integrità e di sentire la stabilità. Il Metodo Feldenkrais è in grado di salvaguardare questo bisogno perché tiene conto sempre della persona nella sua globalità di corpo, mente ed emozioni e rispetta la sua unicità.
Il mio modo di intendere la lezione individuale è:
Stare insieme nello stesso proposito e lasciare che ciascuno cresca alla propria maniera. Cambia l’immagine che abbiamo di noi stessi man mano che si procede nel percorso e tutto avviene nel rispetto dei modi e dei tempi di ciascuno.
Il Metodo Feldenkrais, quindi, è un modo per imparare che rispetta e valuta la consapevolezza e l’apprendimento organico, con un approccio scientifico a tutti gli effetti “moderno” e di cui la nostra società ha bisogno per avviare un reale cambiamento.
Ovviamente qualcosa va fatto, nel senso di cambiare e migliorare l’educazione e l’ordine sociale che la detta, in modo che non si perpetui il disastro che devasta tante menti.
Per rendere possibile questo cambiamento però, la generazione presente deve fare qualcosa per liberarsi dal tipo di credenze che tengono in vita l’infelicità e l’impotenza.
(M. Feldenkrais, The Potent Self, p. 206)