Il modo più comune con cui un musicista tenta di migliorare il suo livello di prestazioni è fare di più, aumentare lo sforzo, la forza di volontà e allenarsi attraverso esercizi ripetitivi.
Questo modo di fare è molto comune perché insito nella nostra cultura e nelle pratiche educative. Continuamente ci sentiamo dire: lavora sodo, esercitati di più, allena la tua resistenza e la forza di volontà, altrimenti non riuscirai. Aumentano così le aspettative e pian piano si costruisce l’idea che ci sia un ideale da raggiungere.
Indubbiamente quella del musicista è un’attività che richiede un alto livello di utilizzazione del sistema nervoso per l’esecuzione di azioni estremamente complesse.
Flessibilità, coordinamento, forza ed elevata precisione sono risorse indispensabili del musicista per suonare qualsiasi strumento.
Resta il fatto che la prestazione ideale non esiste, ma piuttosto la prestazione si può migliorare sempre. L’ideale crea aspettative, che possono essere deluse e le aspettative deluse creano frustrazione e portano ad uno stato di ansietà.
Inoltre, psicologicamente, l’uso della forza di volontà, implica spostare l’attenzione ad un obiettivo di prestazione ideale ancora da raggiungere, senza curarsi del livello di prestazione corrente. Si resta perciò frustrati perché nonostante la ripetizione, il miglioramento è ininfluente. Questo può portare facilmente ad uno stato di ansietà.
Moshe Feldenkrais ha descritto molto bene la componente corporea della sindrome di ansietà in uno dei suoi libri “Corpo e comportamento maturo”, in cui si legge che l’ansietà comporta inibizione dei muscoli estensori e superattivazione dei flessori. Questa limitazione di movimento potrebbe essere un grosso problema per un musicista/pianista da concerto.
La mia proposta è un ciclo di lezioni ad hoc per i musicisti, lezioni da adattare ai loro bisogni e richieste specifiche.
In questo percorso di consapevolezza con il Metodo Feldenkrais, il movimento corporeo diventa il mezzo per ottenere il miglioramento dell’organizzazione di sé. Non si tratta di allenamento, ma di riattivare l’intelligenza innata del sistema nervoso e la disponibilità all’apprendimento.
Imparare a riconoscere le abitudini è il primo passo per poi attivare quelle profonde risorse naturali dell’organismo per lo sviluppo e il potenziamento delle abilità.
Le parole e il tocco leggero dell’insegnante guidano gli allievi a riscoprire movimenti naturali, ma dimenticati, attraverso semplici sequenze che non richiedono fatica. Nelle lezioni di gruppo le indicazioni verbali invitano ad osservarsi e sentire “come” si fa, a concedersi di fare errori e non cercare di raggiungere a tutti i costi una meta precisa, ma accettare i propri limiti del momento. Solo così può avvenire una “pulizia” degli schemi di movimento. Intervenire sullo schema di base, migliorare l’esecuzione dello schema riflesso vuol dire migliorare la prestazione. Un movimento efficiente è quello eseguito con minore sforzo. Migliora così l’organizzazione motoria complessiva, l’attenzione e il risultato musicale.
Il Metodo Feldenkrais® è un sistema di educazione neuromotoria attraverso il movimento e prende il nome dello scienziato Moshe Feldenkrais (1904-1984) che lo ideò. Le lezioni si svolgono sia in gruppo che individualmente.
È molto efficace in presenza di dolore, contratture croniche e limitazioni, causate da spalle bloccate, mal di schiena e altri problemi di sovraccarico; aiuta a sviluppare una profonda consapevolezza di sé che permette di rendere più chiare le intenzioni artistico-espressive e più facile la loro realizzazione.
Alle lezioni di questo laboratorio si può aggiungere l’esperienza di una o più lezioni individuali su appuntamento. Contattami.
La sezione Arte&Movimento&Sport di Movimenti Naturali è dedicata interamente a tutti gli sportivi, professionisti e non, a tutti gli artisti, ai musicisti, attori e all’artista che c’è in ognuno di noi che ha bisogno delle condizioni e degli stimoli appropriati perché possa emergere.
Bibliografia di riferimento di Moshe Feldenkrais: